Nascosto tra le dolci colline dell’entroterra riminese, dove il tempo sembra scorrere più lentamente e la natura regna sovrana, si cela uno dei tesori naturali più affascinanti dell’Emilia-Romagna. Le Grotte di Onferno rappresentano uno dei complessi carsici più importanti d’Italia per quanto riguarda le cavità nel gesso, un labirinto sotterraneo che custodisce segreti millenari e ospita una delle più straordinarie colonie di pipistrelli del paese.
Situate nel territorio di Gemmano, in provincia di Rimini, queste grotte si aprono come un portale verso un mondo parallelo, dove il silenzio è rotto soltanto dal fruscio di migliaia di ali e dal gocciolare costante che ha modellato questo ambiente per secoli. L’accesso avviene attraverso un sentiero immerso nel verde della Riserva Naturale Orientata di Onferno, un’oasi di biodiversità che abbraccia e protegge questo patrimonio geologico unico.
Storia millenaria scritta nella roccia
Le Grotte di Onferno sono conosciute fin dal XIX secolo, ma la loro formazione risale a ere geologiche remote, quando lenti processi di erosione hanno scavato gallerie e sale nella roccia gessosa. La formazione evaporitica che caratterizza questi ambienti racconta una storia antica di mari che si ritiravano e di depositi minerali che si stratificavano nel tempo.
Il fascino di queste cavità non è sfuggito nemmeno ai grandi della letteratura: persino Dante Alighieri ha citato le Grotte di Onferno nelle sue opere, conferendo a questo luogo un’aura leggendaria che persiste ancora oggi. L’immaginario collettivo ha sempre associato queste profondità misteriose a luoghi dell’oltretomba, creando un ponte poetico tra realtà geologica e fantasia letteraria.
Le prime esplorazioni scientifiche hanno rivelato un sistema complesso di gallerie che si sviluppa su più livelli, con ambienti di crollo e formazioni rocciose di straordinaria bellezza. I motivi principali di interesse sono costituiti dalla presenza di folte colonie di pipistrelli, dal meandro ad anse e mensole, dai grandi ambienti di crollo, dai letti di strato a mammelloni e dai frequenti speleotemi carbonatici e gessosi.
Il santuario dei chirotteri
Ciò che rende davvero unica la visita alle Grotte di Onferno è l’incontro con i suoi abitanti più celebri: oltre 8000 pipistrelli appartenenti a sei specie differenti che hanno fatto di questi ambienti la loro dimora. Questa colonia straordinaria rappresenta una delle più numerose concentrazioni di chirotteri in Italia, trasformando le grotte in un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio di questi affascinanti mammiferi volanti.
Ben sei le specie di chirotteri che vivono in questi antri, una popolazione unica in Emilia Romagna. Durante la visita guidata, accompagnati da esperti naturalisti, è possibile osservare questi animali nel loro habitat naturale, comprendendone i comportamenti, le abitudini e l’importanza ecologica. Il rispetto assoluto per questi abitanti è la regola fondamentale: le visite sono organizzate in modo da non disturbare i cicli naturali dei pipistrelli, specialmente durante i periodi di riproduzione e letargo.
Le guide specializzate illustrano le caratteristiche delle diverse specie presenti, dalle più comuni alle più rare, spiegando come questi animali abbiano sviluppato straordinarie capacità di orientamento e caccia attraverso l’ecolocazione. L’esperienza diventa così un viaggio educativo che sfata molti miti e pregiudizi sui pipistrelli, rivelando la loro essenziale funzione nell’ecosistema.
Architetture naturali scolpite dal tempo
Oltre alla ricchezza faunistica, le Grotte di Onferno offrono uno spettacolo geologico di rara bellezza. Durante l’esplorazione si potranno scoprire le bellezze delle grotte adornate dai tipici alabastrini delle caverne gessose e dai mammelloni che si protendono dal soffitto della Sala Quarina, strutture coniche che testimoniano la complessa stratificazione geologica della zona.
Il percorso sotterraneo si snoda attraverso ambienti dalle dimensioni variabili, da strettoie che richiedono attenzione a sale ampie dove l’eco amplifica ogni suono. Le pareti lucenti del gesso creano riflessi suggestivi quando illuminate dalle torce delle guide, mentre formazioni stalattitiche e stalagmitiche completano il quadro di questa cattedrale naturale.
Particolarmente suggestiva è la Sala Quarina, uno degli ambienti più spettacolari del complesso, dove le concrezioni calcaree e gessose hanno creato forme bizzarre e affascinanti. Qui il tempo geologico diventa tangibile, permettendo ai visitatori di toccare con mano i risultati di processi naturali durati millenni.
Un’esperienza di turismo responsabile
La visita alle Grotte di Onferno è possibile solo attraverso tour guidati prenotabili, una scelta che garantisce sia la sicurezza dei visitatori sia la protezione dell’ambiente. Il costo del biglietto è di 10 euro per il biglietto intero e 8 euro per quello ridotto, cifre che contribuiscono alla manutenzione e alla conservazione di questo patrimonio naturale.
Il Centro Visita della riserva offre un’introduzione completa all’ecosistema delle grotte attraverso pannelli informativi, ricostruzioni e materiali didattici che preparano i visitatori all’esperienza sotterranea. Qui è possibile approfondire la conoscenza della geologia locale, della flora e della fauna della Valconca, creando un quadro completo dell’ambiente che si sta per esplorare.
L’approccio sostenibile al turismo è evidente in ogni aspetto dell’organizzazione: i gruppi sono limitati nel numero, i percorsi sono studiati per minimizzare l’impatto ambientale e l’educazione ambientale è parte integrante dell’esperienza. Questo modello di turismo consapevole rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare la fruizione turistica con la conservazione della natura.
Sapori autentici della Valconca
L’esperienza delle Grotte di Onferno si completa con la scoperta delle tradizioni gastronomiche della Valconca, un territorio che ha saputo preservare autentici sapori contadini. Vicino alle grotte c’è una locanda dove si mangia e si dorme, la Locanda di Onferno, che è stata recentemente riaperta e offre l’opportunità di assaporare i piatti tipici della cucina romagnola.
La piadina romagnola, regina indiscussa della tavola locale, viene servita qui nella sua versione più autentica, sottile e friabile, accompagnata da salumi di produzione locale come il prosciutto di Carpegna DOP e formaggi stagionati. Non mancano i primi piatti della tradizione, come i cappelletti in brodo di cappone, piccoli capolavori della pasta ripiena che racchiudono tutto il sapore della cucina di una volta.
I vini delle colline romagnole accompagnano degnamente questi sapori: il Sangiovese di Romagna, con la sua personalità decisa, e l’Albana di Romagna, primo vino bianco italiano ad ottenere la DOCG, rappresentano l’eccellenza enologica del territorio. Per chi preferisce bevande meno alcoliche, l’acqua di Sasso delle fonti locali offre un gusto puro e rinfrescante.
I dolci tradizionali come la ciambella romagnola e i cantuccini concludono il pasto con dolcezza, mentre un bicchierino di nocino o di grappa di Sangiovese suggella l’esperienza gastronomica nel migliore dei modi.
Come raggiungere il regno sotterraneo
Le grotte distano 30 chilometri da Rimini e sono facilmente raggiungibili seguendo diverse strade panoramiche che attraversano le colline della Valconca. Dalla Strada Statale 16 in direzione Riccione fino all’uscita per Morciano, da dove si segue la strada che costeggia il fiume Conca in direzione Santa Maria del Piano, svoltando poi a sinistra per Onferno.
Un percorso alternativo, più panoramico ma anche più impegnativo, passa per Gemmano offrendo vedute spettacolari sulle colline romagnole e sulla costa adriatica. Chi viaggia con i mezzi pubblici può utilizzare l’autobus n. 124 da Rimini con cambio a Morciano, anche se l’automobile rimane il mezzo più comodo per raggiungere questo angolo di paradiso naturale.
L’area circostante le grotte offre anche sentieri naturalistici che permettono di esplorare la Riserva Naturale Orientata, dove è possibile avvistare caprioli, istrici e una ricca avifauna tipica dell’ambiente collinare romagnolo. Fra i grandi mammiferi da rilevare la presenza del capriolo e dell’istrice, mentre numerose specie di uccelli nidificano nei boschi misti che caratterizzano l’area protetta.