Sul versante orientale dell’Etna, dove la terra ancora racconta le cicatrici della colata lavica del 1992, nasce un’esperienza che trasforma il paesaggio vulcanico in un museo vivente. A pochi chilometri da Zafferana Etnea, il nuovo percorso tematico “I Miti dell’Etna” rappresenta un audace esperimento di Land Art che fonde territorio, mitologia e arte contemporanea.
Il dialogo tra lava solidificata e immaginazione antica
Camminare lungo questo sentiero significa attraversare una dimensione dove il tempo geologico incontra il tempo del mito. Le rocce basaltiche, modellate dal fuoco di oltre tre decenni fa, diventano lo sfondo naturale per venti installazioni artistiche che danno forma visiva alle antiche leggende dell’Etna. Ogni passo rivela una nuova interpretazione degli episodi mitologici che da millenni abitano l’immaginario collettivo siciliano.
I maestri catanesi Aldo Correnti e Marcello Sciuto hanno creato opere che dialogano intimamente con il paesaggio lavico. Le loro installazioni non si impongono sulla natura, ma la completano, trasformando affioramenti rocciosi e cavità naturali in teatri narrativi. La Grotta di Polifemo emerge dalla roccia vulcanica come se il gigante ciclope fosse ancora nascosto nelle profondità dell’Etna, mentre la rappresentazione della Fucina di Efesto sfrutta le forme naturali della lava per evocare l’officina del dio fabbro nascosta nel ventre del vulcano.
Tecnologia e tradizione per un’esperienza immersiva totale
L’innovazione tecnologica amplifica l’impatto emotivo del percorso. Ogni installazione è collegata a una mappa interattiva che trasforma il visitatore in esploratore attivo. Attraverso contenuti audio, video e testi curati da Ettore Barbagallo, ideatore del progetto e direttore del Parco dei Miti, la mitologia classica acquista una dimensione contemporanea e accessibile.
Il racconto del mito di Aci e Galatea si arricchisce di dettagli sonori che evocano il mare lontano, mentre la storia del filosofo Empedocle – che secondo la leggenda si gettò nel cratere dell’Etna per dimostrare la sua natura divina – risuona tra le rocce con una forza narrativa rinnovata. La mano di Tifeo che emerge simbolicamente dalla lava rappresenta forse l’installazione più suggestiva: il gigante imprigionato sotto l’Etna secondo la mitologia greca sembra ancora lottare per liberarsi, e la sua presenza si percepisce fisicamente camminando tra le sculture.
Un parco che abbraccia tutte le età e tutti i saperi
Il Parco dei Miti si configura come un centro culturale d’avanguardia che va oltre il semplice percorso artistico. Il teatro coperto dotato di tecnologia “Live-motion” rappresenta un’innovazione straordinaria: personaggi mitologici come Polifemo prendono vita e interagiscono direttamente con il pubblico, creando spettacoli che mescolano teatro, cinema e realtà virtuale.
Le attrazioni ludiche e didattiche completano l’offerta culturale: il Labirinto del Minotauro sfida grandi e piccoli in un percorso che ricorda il mito cretese, mentre il Cavallo di Troia e la nave di Ulisse trasportano i visitatori nell’epica omerica. Il Monte Olimpo ricreato nel parco diventa un luogo di contemplazione dove la mitologia si fa tangibile.
L’ambientazione tra le querce di un bosco fresco offre un contrasto rigenerante con il paesaggio lavico circostante. Questo microclima naturale protegge i visitatori dal sole mediterraneo e crea un’atmosfera raccolta che favorisce la riflessione e l’apprendimento.
Le radici profonde della mitologia etnea
L’Etna ha sempre rappresentato molto più di un semplice vulcano nell’immaginario mediterraneo. Per i Greci antichi era la dimora di Efesto, il dio del fuoco e della metallurgia, che aveva stabilito la sua fucina nelle profondità del monte. Le eruzioni erano interpretate come il respiro del gigante Tifeo, sepolto vivo da Zeus sotto la montagna come punizione per la sua ribellione.
La tradizione mitologica si intreccia con quella letteraria: Virgilio nell’Eneide descrive l’Etna come dimora dei Ciclopi, mentre Pindaro nelle sue Pitiche celebra la potenza del vulcano come manifestazione diretta della volontà divina. Questa stratificazione culturale millenaria trova nel nuovo percorso di Land Art una sintesi moderna che rispetta la profondità storica del territorio.
L’esperienza guidata e l’accessibilità culturale
Le visite guidate proposte nei fine settimana rappresentano un elemento fondamentale dell’esperienza. Le guide specializzate non si limitano a fornire informazioni storiche e mitologiche, ma creano un racconto corale che coinvolge emotivamente i visitatori. Ogni gruppo diventa protagonista di una narrazione collettiva dove le storie antiche acquistano significati personali e contemporanei.
L’accessibilità del percorso è stata progettata per accogliere famiglie, scuole, studiosi e turisti con esigenze diverse. I contenuti si articolano su più livelli di approfondimento: i bambini possono seguire narrazioni semplificate e giochi interattivi, mentre gli adulti e gli studiosi accedono a contenuti più complessi e dettagliati.
Un modello di valorizzazione territoriale sostenibile
Il progetto “I Miti dell’Etna” rappresenta un modello innovativo di turismo culturale sostenibile. Invece di costruire strutture invasive, l’intervento artistico valorizza e interpreta l’esistente, trasformando un paesaggio già straordinario in un’esperienza culturale unica. La Land Art si rivela qui nella sua funzione più nobile: non decorazione del territorio, ma rivelazione delle sue potenzialità narrative nascoste.
L’iniziativa dimostra come il patrimonio mitologico siciliano possa diventare risorsa economica e culturale senza perdere la sua autenticità. Il dialogo tra tradizione e innovazione, tra racconto antico e tecnologie contemporanee, crea un precedente significativo per la valorizzazione di altri siti archeologici e naturalistici del Mediterraneo.
La scelta di utilizzare artisti locali come Correnti e Sciuto sottolinea l’importanza di mantenere un legame organico con il territorio. Le loro opere non sono imposizioni esterne, ma crescono dalla conoscenza intima del paesaggio etneo e dalla comprensione profonda delle sue storie.
Il futuro dell’arte pubblica in dialogo con la natura
“I Miti dell’Etna” anticipa tendenze future nell’arte pubblica e nella museografia all’aperto. La dissoluzione dei confini tra museo e territorio, tra arte e natura, tra passato e presente, suggerisce nuove modalità di esperienza culturale che potrebbero essere replicate in altri contesti.
Il successo dell’iniziativa – testimoniato dall’interesse mediatico e dal crescente flusso di visitatori – dimostra che il pubblico contemporaneo cerca esperienze culturali immersive e multisensoriali. Non più fruizione passiva, ma partecipazione attiva a narrazioni che coinvolgono corpo, mente e emozioni.
L’Etna, montagna sacra che ha sempre affascinato per la sua potenza primordiale, trova così una nuova dimensione espressiva. Il vulcano non è più solo forza della natura da ammirare o temere, ma diventa complice di un racconto artistico che celebra la capacità umana di trasformare la paura in bellezza, il chaos naturale in cosmos culturale.
Visitare “I Miti dell’Etna” significa intraprendere un viaggio che trasforma la semplice escursione in pellegrinaggio culturale, dove ogni passo rivela connessioni inaspettate tra il potere creativo della natura e quello dell’immaginazione umana.