Il Piña Colada è molto più di un semplice cocktail: è un viaggio sensoriale che trasporta istantaneamente chi lo degusta verso spiagge sabbiose e acque cristalline. Con il suo perfetto equilibrio tra la dolcezza cremosa del cocco, l’acidità rinfrescante dell’ananas e la forza caratteristica del rum, questo long drink è riuscito a conquistare il mondo intero, diventando simbolo universale del relax tropicale. La sua consistenza vellutata e il colore bianco-dorato evocano immediatamente atmosfere caraibiche, mentre ogni sorso racconta una storia di creatività e passione per la mixology.
Le origini tra leggenda e realtà
La nascita del Piña Colada è avvolta da un alone di mistero che intreccia realtà storica e leggenda romantica. Si racconta infatti che sia stato inventato dal pirata Roberto Cofresì che ne avrebbe inventato la ricetta per smorzare i toni forti del rum. Questa suggestiva narrazione colloca le origini del cocktail nei primi dell’Ottocento, quando i pirati solcavano i mari caraibici alla ricerca di tesori e avventure.
Tuttavia, la versione più documentata e credibile della storia rimanda al 15 agosto 1954, quando Ramón “Monchito” Marrero era un barman al Caribe Hilton e divenne il creatore del Piña Colada. Il bartender portoricano fu incaricato di creare una nuova bevanda di benvenuto per gli ospiti dell’hotel, e la sua intuizione geniale fu quella di mescolare insieme rum, crema di cocco e succo di ananas.
Il cocktail fu servito per la prima volta al Beachcomber Bar dell’hotel, per poi conquistare il mondo. Il nome stesso, che tradotto significa “ananas colato”, riflette perfettamente l’ingrediente principale che caratterizza questa creazione. La ricetta di Marrero non solo ebbe successo immediato, ma divenne così iconica che la società produttrice di crema di cocco Coco Lopez gli regalò una televisione a colori il giorno in cui vendette il suo tre milionesimo Piña Colada nel 1978.
La ricetta classica: semplicità e perfezione
La bellezza del Piña Colada classico risiede nella sua semplicità disarmante. Gli ingredienti sono pochi ma di qualità eccellente, e la loro armonia è fondamentale per ottenere il risultato perfetto.
Ingredienti per 1 porzione:
- 60 ml di rum bianco (preferibilmente di origine caraibica)
- 90 ml di succo di ananas fresco
- 20 ml di crema di cocco o sciroppo di cocco
- 15 ml di succo di lime fresco
- Ghiaccio tritato
- Fetta di ananas e ciliegia al maraschino per la decorazione
Preparazione: La tecnica di preparazione è il blend, che conferisce al cocktail la sua caratteristica consistenza cremosa e omogenea. Versare tutti gli ingredienti in un frullatore insieme al ghiaccio tritato e frullare per circa 10-15 secondi, fino ad ottenere una miscela liscia e schiumosa. Servire in un hurricane glass o in un calice ampio, decorando con una fetta di ananas e una ciliegia infilzate con un ombrellino di carta per un tocco esotico.
Il segreto di un Piña Colada perfetto sta nell’equilibrio: il rum deve essere presente ma non dominante, la dolcezza del cocco deve bilanciare l’acidità dell’ananas senza risultare stucchevole, mentre il lime aggiunge quella nota agrumata che esalta tutti gli altri sapori.
Abbinamenti gastronomici: quando il tropicale incontra la tavola
Il Piña Colada si presta magnificamente a diversi abbinamenti culinari, grazie alla sua complessità aromatica e alla dolcezza ben calibrata. La dolcezza di questo drink lo rende adatto ad essere abbinato con diversi dolci e con torte come cheesecake e crostate di frutta.
Nella pasticceria, il cocktail si sposa perfettamente con dolci a base di frutta tropicale, tiramisù al cocco, semifreddi agli agrumi e gelati alla vaniglia. La sua cremosità complementa anche i dolci al cioccolato bianco e le mousse delicate.
Per quanto riguarda gli abbinamenti salati, a tavola o per un aperitivo può accompagnare molto bene anche piatti a base di pesce, soprattutto i crostacei, che ci riportano con il gusto e con la mente proprio ai Caraibi. Gamberoni alla griglia, tartare di tonno, salmone marinato e sushi rappresentano accostamenti vincenti che esaltano le note marine e tropicali del drink.
Il Piña Colada si rivela anche un ottimo compagno per la cucina fusion asiatica, particolarmente con piatti thai e vietnamiti che presentano note dolci e piccanti. La sua freschezza bilancia perfettamente i sapori intensi della cucina speziata, mentre la cremosità del cocco riecheggia gli ingredienti tipici di queste tradizioni culinarie.
Per un aperitivo raffinato, il cocktail può accompagnare tartine con salmone affumicato, vol-au-vent ai frutti di mare, o finger food a base di avocado e mango. La versatilità del Piña Colada lo rende protagonista perfetto sia di momenti conviviali informali che di occasioni più eleganti, sempre con quel tocco di esotismo che trasforma ogni sorso in una piccola vacanza mentale.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.