Quando si parla di cocktail che hanno fatto la storia della mixology mondiale, il Manhattan si erge come una delle creazioni più nobili e durature. Questo drink rappresenta l’essenza stessa dell’eleganza americana, un concentrato di carattere e raffinatezza che ha attraversato oltre un secolo di storia senza mai perdere il suo fascino magnetico. Con la sua struttura essenziale basata su soli tre ingredienti – whiskey, vermouth rosso e angostura – il Manhattan dimostra come la semplicità possa generare una complessità aromatica straordinaria.

Le radici storiche di un mito

La storia del Manhattan è avvolta nel mistero, caratteristica che ne accresce ulteriormente il fascino. Le origini di questo cocktail leggendario risalgono agli anni ’80 del 1800, quando New York stava vivendo la sua trasformazione in metropoli internazionale.

La leggenda più romantica narra che il Manhattan sia nato nel 1874 al Manhattan Club di New York, durante una festa organizzata da Lady Randolph Churchill, madre di Winston Churchill, in onore di Samuel Tilden, candidato alle elezioni presidenziali. Secondo questa versione, un barman del prestigioso club avrebbe creato questo drink per celebrare l’evento, dando origine a quello che sarebbe diventato uno dei cocktail più famosi al mondo.

Tuttavia, come spesso accade con i grandi classici della mixology, secondo tesi più probabili l’origine del drink sarebbe precedente. Gli esperti di miscelazione sostengono che il Manhattan fosse già conosciuto negli ambienti della ristorazione newyorkese prima del 1874, anche se la sua codificazione ufficiale avvenne proprio in quel periodo storico.

Durante il Proibizionismo (1920-1933), il Manhattan subì delle modifiche significative: si utilizzava principalmente il Canadian whisky perché più facilmente disponibile, dimostrando la capacità di adattamento di questo cocktail alle circostanze storiche senza perdere la sua identità.

La ricetta classica: semplicità e perfezione

Il Manhattan classico è un esempio perfetto di come la maestria mixologica possa trasformare ingredienti semplici in qualcosa di straordinario. La ricetta tradizionale prevede:

Ingredienti:

  • 60 ml di Rye Whiskey (o Bourbon)
  • 30 ml di Vermouth Rosso
  • 2-3 dash di Angostura Bitters
  • Ciliegia al maraschino per guarnire
  • Scorza di arancia (opzionale)

Preparazione:

  1. Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass riempito di ghiaccio
  2. Mescolare delicatamente per 30-40 secondi con un bar spoon
  3. Filtrare con lo strainer in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata
  4. Guarnire con una ciliegia al maraschino

La tecnica di miscelazione è fondamentale: il Manhattan deve essere preparato con il metodo stir and strain, mai shakerato, per preservare la limpidezza del drink e non alterare la struttura degli ingredienti. Le proporzioni di whisky e vermouth variano da dolce (1:1) a secco (4:1), anche se la proporzione più equilibrata e tradizionale rimane quella 2:1.

La scelta del whiskey è cruciale: le qualità più usate sono rye whiskey, whisky canadese e bourbon. Il Rye Whiskey conferisce al Manhattan quella nota speziata e asciutta che lo caratterizza, mentre il Bourbon dona maggiore dolcezza e rotondità.

Abbinamenti gastronomici: l’arte del food pairing

Il Manhattan non è solo un aperitivo, ma un cocktail versatile che si presta a abbinamenti gastronomici sofisticati. La sua complessità aromatica, data dall’equilibrio tra la potenza del whiskey e la dolcezza del vermouth, lo rende un compagno ideale per diversi momenti del pasto.

Come after dinner, il Manhattan si abbina perfettamente con dolci a base di cioccolato e arancia. L’amarezza del cacao e l’acidità degli agrumi creano un contrasto affascinante con le note speziate del drink. Particolarmente riuscito è l’abbinamento con una torta al cioccolato fondente con ganache all’arancia o con dei cannoli siciliani.

Nel mondo della cucina salata, il Manhattan dimostra la sua versatilità accompagnando piatti di carne speziati o piccanti come il chili o un pollo croccante. La struttura alcolica del cocktail e le sue note balsamiche dell’angostura si sposano magnificamente con le preparazioni dal sapore intenso.

Eccellenti sono anche gli abbinamenti con formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano di 24 mesi o il Gorgonzola piccante, dove la sapidità del formaggio esalta le note speziate del Rye Whiskey. Non mancano le sorprese con la charcuterie: salumi come la ‘nduja calabrese o il guanciale trovano nel Manhattan un partner che ne bilancia la grassezza con la sua elegante struttura.

Per chi ama sperimentare, il Manhattan si rivela sorprendentemente armonioso con preparazioni orientali piccanti, come il mapo tofu sichuanese o il pollo al curry, dove le spezie asiatiche dialogano con l’angostura creando un’esperienza sensoriale unica.

Il Manhattan rappresenta molto più di un semplice cocktail: è un simbolo di eleganza senza tempo, un concentrato di storia americana e un esempio perfetto di come la mixology possa elevare ingredienti semplici a livelli di eccellenza assoluta. La sua capacità di adattarsi ai gusti contemporanei pur mantenendo intatta la sua identità classica lo rende uno dei pilastri immortali della cultura del bere miscelato.