Lo street food è ormai da considerare un fenomeno capace di unire diverse generazioni e fasce sociali attraverso il gusto e il cibo di qualità, e la Guida Street Food 2025 del Gambero Rosso, giunta alla sua decima edizione, disegna la mappa più autentica dell’Italia che mangia per strada. Un viaggio che attraversa ventuno regioni, altrettanti sapori e infinite storie di passione gastronomica.
Dal Voilà Gastronomia di Pré Saint Didier in Valle d’Aosta al Seulo Is Food di Cagliari in Sardegna, passando per le osterie milanesi e le friggitorie napoletane, emerge un panorama variegato dove la tradizione si contamina con l’innovazione senza mai perdere la propria identità territoriale.
Le eccellenze del nord: tra montagna e pianura
Nelle regioni settentrionali, lo street food assume caratteristiche uniche che riflettono la geografia e la cultura del territorio. Il Voilà Gastronomia di Pré Saint Didier porta la raffinata semplicità valdostana nel mondo del cibo di strada, mentre il Festival Snack Bar di Bra in Piemonte celebra la tradizione piemontese del mangiare veloce ma mai approssimativo.
La Liguria risponde con Le Delizie dell’Amico di Genova, dove la focaccia incontra le specialità marinare in un connubio perfetto. Il Totost di Milano, nato dall’idea del panificatore Davide Longoni e dell’oste Giacomo Pavesi, rappresenta l’evoluzione contemporanea del toast tradizionale, utilizzando lo shokupan di Longoni per rendere fragrante il morso.
Il triveneto e la sua interpretazione della strada
Il Veneto esprime la sua anima gastronomica attraverso Ai Do Leoni di Venezia, mentre il Trentino-Alto Adige trova la sua voce nel Pizzicagnolo di Mezzolombardo. Il Friuli-Venezia Giulia si distingue con Yalla di Trieste, un nome che evoca contaminazioni culturali e sapori internazionali perfettamente integrati nel tessuto gastronomico regionale.
Questi locali rappresentano non solo punti di ristoro, ma veri e propri crocevia culturali dove si incontrano tradizioni secolari e influenze contemporanee, creando un linguaggio gastronomico unico e riconoscibile.
Il centro Italia: culla di tradizioni millenarie
L’Emilia-Romagna conferma la sua vocazione gastronomica con Odd di Bologna, mentre la Toscana risponde con Il Macello di Bolgheri Panini, un nome che già racconta una storia di sapori autentici e territoriali. Le Marche si distinguono con Maclé Salsamenteria Ascolana di Ascoli Piceno, dove la tradizione dell’oliva all’ascolana trova nuove interpretazioni moderne.
L’Umbria partecipa con Pesciaioli di Acquasparta, mentre il Lazio si affida a Martello Lavoro e Cucina di Roma, dove la capitale esprime la sua capacità di reinventare continuamente la propria tradizione culinaria senza mai tradirla.
Il sud e le isole: sapori intensi e mare
Il Meridione d’Italia offre un panorama straordinario di sapori e tradizioni. L’Abruzzo si distingue con Donna Tina di Pescara, mentre il Molise trova la sua rappresentanza in Hippo di Isernia. La Campania celebra con Pastèna di Napoli, conquistando il titolo di campione regionale dello street food campano.
La Puglia risponde con Mu Mercato Urbano di Lecce, la Basilicata con Lucanino Fast Good di Policoro, e la Calabria con A Casalura di Cirò Marina. La Sicilia protagonista con Il Massimo dello Street Food di Palermo, mentre la Sardegna chiude questo viaggio con Seulo Is Food di Cagliari.
L’evoluzione del fenomeno street food
La Guida Street Food 2025 del Gambero Rosso rappresenta un coloratissimo viaggio attraverso piazze, vicoli e mercati per raccontare l’evoluzione di un trend che, su solide radici popolari, proietta ramificazioni e innesti pressoché infiniti della varietà delle eccellenze gastronomiche locali.
Osterie, paninerie, pizzerie, bacari, mercati, friggitorie sono i veri templi del cibo di strada, dove quotidianamente milioni di persone partecipano al rito del mangiare all’aperto, assaporando le specialità tipiche di ogni territorio. Il premio speciale Street Food On The Road va a Bracevia – A tutta pecora, la Fiat 500 gialla di Agnese Volpone e Maurizio Cutropia, dotata di brace e impegnata nella valorizzazione della cucina abruzzese di strada.
Il futuro del gusto popolare
Questa mappa del gusto rappresenta molto più di una semplice guida gastronomica: è la fotografia di un’Italia che sa reinventarsi mantenendo salda la propria identità. Ogni locale premiato racconta una storia di passione, tradizione e innovazione, dimostrando come il cibo di strada non sia solo una questione di convenienza, ma una vera e propria espressione culturale.
Dal nord al sud, dalle montagne alle isole, questi campioni regionali dimostrano che l’eccellenza gastronomica italiana non conosce confini geografici né limiti creativi, confermando lo street food come uno dei fenomeni più vitali e autentici del panorama culinario contemporaneo.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.