Quando si parla di cocktail dell’era del proibizionismo americano, pochi drink riescono a catturare l’immaginazione quanto il Bee’s Knees. Questo elegante drink a base di gin ha attraversato i decenni mantenendo intatto il suo fascino originale, trasformandosi da espediente per mascherare liquori di scarsa qualità a simbolo di raffinatezza contemporanea. Il nome stesso, che tradotto significa letteralmente “le ginocchia delle api”, rappresentava nello slang degli anni Venti “il massimo” o “qualcosa di eccezionale” – una dichiarazione audace per un cocktail che doveva nascondere più che rivelare.

Le origini misteriose di un classico

La storia del Bee’s Knees è avvolta in un alone di mistero tipico dei cocktail nati durante il turbolento periodo del proibizionismo. Questo cocktail risale al periodo del proibizionismo, quando era necessario utilizzare diversi dolcificanti per mascherare il sapore degli alcolici, ma la sua vera origine è oggetto di acceso dibattito tra gli storici della mixology.

Per decenni si è creduto che il Bee’s Knees fosse stato inventato negli speakeasy americani per rendere potabili i distillati prodotti clandestinamente. Per anni questo drink è stato considerato uno dei drink ufficiali del Proibizionismo, per il semplice motivo che durante questo oscuro periodo negli speakeasy era normale rendere potabili i distillati, di scarsa qualità, prodotti clandestinamente, aggiungendo miele e limone.

Tuttavia, ricerche più recenti hanno rivelato una verità sorprendente. Dopo accurate ricerche il leggendario scrittore e ricercatore Jared Brown, un vero e proprio detective nato per scovare storie e particolarità del mondo della mixology, ha appurato che il cocktail Bee’s Knees è stato inventato dalla Signora Margaret Brown, una ricca ed eccentrica americana, conosciuta anche come “Molly” Brown, celebre per essere sopravvissuta al naufragio del Titanic.

Secondo questa teoria, both confirm Paris as being the birthplace of the Bee’s Knees, spostando le origini del cocktail dalla clandestinità americana ai salotti parigini dell’alta società. Margaret Brown, figura pioneristìca del movimento di emancipazione femminile, avrebbe creato questo drink nella capitale francese negli anni precedenti al proibizionismo.

La ricetta classica che ha fatto storia

Il Bee’s Knees classico mantiene una semplicità disarmante che nasconde una complessità di sapori sorprendente. La ricetta tradizionale richiede soltanto tre ingredienti fondamentali, ma la loro armonia perfetta ha conquistato generazioni di bartender e appassionati.

Ingredienti:

  • 50 ml di gin London Dry
  • 20 ml di succo di limone fresco
  • 15 ml di sciroppo di miele (rapporto 2:1 miele-acqua)
  • Qualche goccia di succo di arancia (aggiunta successiva)

Preparazione: La tecnica di preparazione è fondamentale per ottenere la giusta consistenza. Versare lo sciroppo di miele, il succo di limone e di arancia freschi nello shaker con ghiaccio, mescolare facendo disciogliere il miele. È importante permettere al miele di amalgamarsi completamente prima di aggiungere il gin. Aggiungere il gin, shakerare e filtrare attraverso lo strainer.

Il drink va servito freddo in una coppetta da cocktail, preferibilmente raffreddata in freezer. La guarnizione tradizionale prevede una spirale di scorza di limone che rilascia i suoi oli essenziali sulla superficie del drink, completando il bouquet aromatico.

A detta di David Embury (e a letta del suo libro The Fine Art of Mixing Drinks del 1948), l’aggiunta di uno splash di succo d’arancia era utile per bilanciare l’acidità del limone e aggiungere una nota di dolcezza naturale che si sposasse perfettamente con il miele.

Il palato e l’evoluzione contemporanea

Il Bee’s Knees presenta un profilo gustativo che inizia con le note fresche e agrumate del limone, seguite dalla dolcezza avvolgente del miele che si fonde armoniosamente con le note botaniche del gin. La texture leggermente viscosa conferita dal miele dona al cocktail una sensazione di pienezza in bocca che lo distingue dai drink più acquosi.

Nel 2020 è entrato anche nella lista dei cocktail ufficialmente riconosciuti dall’IBA – International Bartenders Association, consolidando definitivamente il suo status di classico immortale. Questo riconoscimento ha portato a una standardizzazione della ricetta e a una rinnovata attenzione da parte dei bartender di tutto il mondo.

Abbinamenti gastronomici raffinati

Il Bee’s Knees si presta magnificamente come aperitivo grazie alla sua capacità di stimolare l’appetito senza appesantire il palato. La sua versatilità lo rende perfetto per accompagnare una vasta gamma di preparazioni culinarie.

Gli antipasti di mare trovano nel Bee’s Knees un compagno ideale: ostriche, crudo di ricciola, tartare di tonno e carpacci di pesce si sposano perfettamente con le note agrumate e la dolcezza bilanciata del cocktail. La salinità del mare e l’acidità del limone creano un contrasto che esalta entrambi gli elementi.

Per quanto riguarda i formaggi, le paste molle a crosta fiorita come Camembert e Brie traggono beneficio dall’acidità del drink, che pulisce il palato dalla grassezza casearia. Anche i formaggi di capra freschi, magari accompagnati da miele di acacia, creano un’armonia di sapori che richiama direttamente gli ingredienti del cocktail.

La pasticceria salata offre abbinamenti interessanti: quiche lorraine, vol-au-vent con ripieno di funghi o verdure, e piccoli sandwich al salmone affumicato si armonizzano con la complessità del Bee’s Knees. Il gin sostiene i sapori più strutturati mentre il miele ammorbidisce eventuali note troppo aggressive.

Infine, il momento migliore per gustare un Bee’s Knees rimane il tramonto, quando la luce dorata del giorno che muore si riflette nelle sfumature ambrate del cocktail, creando un’atmosfera che evoca perfettamente lo spirito degli anni Venti e la loro ricerca di eleganza anche nei momenti più difficili.