Le luci del Rugby Sound Festival illumineranno ancora una volta l’Isola del Castello di Legnano il 18 luglio 2025, ma questa volta sarà diverso. Questa sarà la serata di GUÈ, l’uomo che ha trasformato il rap italiano da fenomeno underground a colonna sonora di un’intera generazione.
Guè, uno dei nomi più influenti e rispettati della scena hip hop italiana, salirà sul palco del Rugby Sound Festival 2025 a Legnano, portando con sé il peso di una carriera che ha ridefinito i confini della musica urbana italiana. Non è solo un concerto, è l’incontro tra un maestro del flow e una platea che aspetta da tempo di sentire dal vivo i brani che hanno scandito la propria giovinezza.
Le origini milanesi di un figlio d’arte che scelse la strada
Nato il giorno di Natale del 1980, è figlio dei giornalisti Marco Fini e Michela, Cosimo Fini – questo il suo vero nome – cresce in una Milano che sta cambiando, dove le periferie iniziano a far sentire la loro voce attraverso i primi suoni hip hop che arrivano dall’America.
La sua storia musicale inizia nel 1997 con lo pseudonimo “Il Guercio”, ma è l’incontro con Jake La Furia a cambiare tutto. Rapper e produttore discografico, Guè inizia la sua carriera nel 1997 rappando spesso con Jake La Furia, con cui fonda le Sacre Scuole, insieme a Dargen D’Amico. Un sodalizio artistico che evolverà nella formazione dei Club Dogo, il gruppo che porterà il rap milanese sotto i riflettori nazionali.
Ma c’è un dettaglio che pochi conoscono della giovinezza di GUÈ: da giovanissimo lui era un patito della musica rock, ascoltando band in grado di fare la storia come Nirvana, Alice in Chains, Aerosmith, Red Hot Chili Peppers e Rage Against The Machine. Questa passione per il rock alternative e grunge emergerà spesso nelle sue produzioni, donando ai suoi beat una grinta particolare che lo distingue dai colleghi della scena italiana.
L’era Club Dogo e la conquista delle classifiche
Con i Club Dogo, GUÈ non si limita a rappare: diventa architetto di un suono che miscela la tradizione hip hop americana con l’urgenza della strada milanese. Il gruppo riesce nell’impresa di portare il rap italiano nelle radio commerciali senza snaturarne l’essenza, un equilibrio delicato che solo pochi artisti riescono a mantenere.
Gli album con i Club Dogo diventano colonne sonore generazionali, dalla provocazione di “Penna Biro” all’epicità di “Che Bello”, brani che ancora oggi fanno alzare le mani nei concerti. GUÈ si rivela non solo rapper di talento, ma anche producer visionario, capace di creare atmosfere che oscillano tra il gangsta rap e melodie più accessibili.
Il successo dei Club Dogo non è solo commerciale: è culturale. Il gruppo riesce a sdoganare definitivamente il rap italiano, dimostrando che si può essere autentici e popolari allo stesso tempo, una lezione che influenzerà tutta la nuova scena trap italiana.
La svolta solista: quando GUÈ diventa leggenda
A partire dal 2011 ha intrapreso una proficua carriera solista, nel corso della quale ha pubblicato dieci dischi, iniziando un percorso che lo porterà a diventare uno dei rapper più rispettati del panorama italiano. La transizione da gruppo a solista non è mai semplice, ma GUÈ riesce nell’impresa di reinventarsi senza perdere la propria identità artistica.
La sua carriera solista inizia nel 2005 con l’EP Hashishinz Sound Vol. 1 interamente prodotto da Deleterio, ma è con i mixtape che GUÈ inizia a sperimentare davvero. I “Fastlife Mixtape” diventano appuntamenti fissi per i fan, laboratori creativi dove l’artista milanese sperimenta nuove sonorità e collaborazioni inedite.
La sua capacità di evolversi senza tradire le proprie radici emerge chiaramente nei suoi album solisti. Ogni disco è un capitolo diverso della sua storia artistica: dalla durezza street dei primi lavori all’apertura verso sonorità più mainstream degli ultimi progetti, sempre mantenendo quella autenticità che lo rende unico nel panorama italiano.
Il presente di un re che guarda al futuro
Il 2025 si apre per GUÈ con la pubblicazione di “Tropico Del Capricorno“, album pubblicato a gennaio, un lavoro che conferma la sua capacità di rimanere al passo con i tempi senza mai perdere la propria identità. Il titolo stesso è un manifesto: un viaggio verso nuovi orizzonti creativi, mantenendo sempre salda la bussola della propria visione artistica.
Gué ha annunciato il tour nei palasport Gué Live 2025, che celebrerà anche i dieci anni dall’album Vero, un disco che ha segnato una svolta nella sua carriera solista. Celebrare un decennale significa fare i conti con il proprio passato, ma per GUÈ rappresenta soprattutto l’occasione per dimostrare come la sua musica sia invecchiata bene, acquisendo nuovi significati con il passare del tempo.
Il concerto di Legnano si inserisce nel La Vibe Summer Tour 2025, una data di “La Vibe Summer Tour 2025” che porterà l’artista milanese sui palchi estivi più importanti d’Italia. per i ritardatari l’unica chance rimasta per vederlo in regione è nella dimensione balneare di quel Le Vibe Summer Tour in programma il 18 luglio al Rugby Sound Festival di Legnano.
La notte del 18 luglio: un appuntamento con la storia
Il Rugby Sound Festival 2025 è pronto ad accendere l’estate milanese a luglio, nella suggestiva cornice dell’Isola del Castello di Legnano, a pochi chilometri da Milano. Si tratta di una delle rassegne musicali più amate in Lombardia, capace di richiamare ogni anno oltre 50.000 spettatori. La location non è casuale: l’Isola del Castello offre quella dimensione intima e maestosa allo stesso tempo che si sposa perfettamente con l’arte di GUÈ.
Il pubblico che riempirà l’arena di Legnano sarà eterogeneo: ci saranno i fan storici dei Club Dogo che conoscono a memoria ogni barra di “Mi Fist”, e i giovani che hanno scoperto GUÈ attraverso le sue ultime produzioni trap. Questa trasversalità generazionale è forse il più grande successo dell’artista milanese: essere riuscito a rimanere rilevante attraverso diverse ere musicali.
La scaletta promette di essere un viaggio emozionale attraverso vent’anni di carriera. Dai classici che hanno fatto la storia del rap italiano ai brani più recenti che mostrano la sua capacità di innovazione continua. Non mancheranno le sorprese, quelle improvvisazioni e quei momenti di pura adrenalina che rendono ogni concerto di GUÈ un’esperienza irripetibile.
L’eredità di un pioniere che continua a sognare
Quello che vedremo il 18 luglio a Legnano non sarà solo un concerto, ma la celebrazione di un percorso artistico che ha contribuito a scrivere la storia della musica italiana contemporanea. GUÈ rappresenta quel tipo di artista che riesce a essere specchio del proprio tempo senza mai smettere di anticipare le tendenze.
Dopo lo scioglimento del gruppo, Guè ha avviato una carriera solista di grande successo. Quanto al suo stile, è noto per i testi diretti, spesso provocatori, unendo influenze rap, trap e pop. Questa capacità di contaminazione è forse il segreto della sua longevità artistica: non rimanere mai prigioniero di una formula, ma continuare a sperimentare e a mettersi in discussione.
Il palco del Rugby Sound diventerà per una notte il territorio di un re senza corona che ha conquistato il proprio regno battuta dopo battuta, disco dopo disco. La sua presenza scenica, la sua capacità di comandare la folla, la precisione tecnica e l’emozione pura che riesce a trasmettere faranno del 18 luglio una data destinata a rimanere nella memoria di chi avrà la fortuna di esserci.
GUÈ non è solo un rapper: è un narratore della contemporaneità, un cronista delle strade che è riuscito a trasformare le proprie esperienze in musica universale. Il suo concerto a Legnano sarà l’ennesima dimostrazione di come l’hip hop italiano abbia ormai raggiunto una maturità artistica che non ha nulla da invidiare alla scena internazionale.