Il 20 giugno 2025 all’Ippodromo SNAI San Siro di Milano, una delle band più iconiche della storia del pop mondiale tornerà a far battere il tempo a migliaia di fan. I Duran Duran, guidati dalla voce inconfondibile di Simon Le Bon, si apprestano a regalare un’altra notte magica nel tempio della musica dal vivo milanese, nell’ambito degli I-Days 2025.
La formazione britannica, che ha venduto oltre cento milioni di dischi in tutto il mondo, rappresenta una delle colonne portanti del new wave e del synth-pop degli anni Ottanta, ma la loro influenza ha attraversato decenni, contaminando generazioni di musicisti e continuando a conquistare nuovi ascoltatori. Il concerto milanese si inserisce in un tour italiano che vedrà la band esibirsi anche a Roma al Circo Massimo il 15 e 16 giugno e alla Fiera del Levante di Bari il 18 giugno.
L’alba di una leggenda tra Birmingham e le luci al neon
La storia dei Duran Duran inizia nel 1978 a Birmingham, quando Nick Rhodes, allora diciassettenne, convince i genitori ad acquistargli un sintetizzatore che cambierà per sempre il panorama musicale mondiale. Insieme a John Taylor al basso e Roger Taylor alla batteria, il giovane tastierista inizia a sperimentare con suoni elettronici che diventeranno il marchio di fabbrica del gruppo.
Il nome della band nasce da un’ispirazione cinematografica: Durand Durand, il villain del film di fantascienza “Barbarella” del 1968 con Jane Fonda. Una scelta che anticipava già quella dimensione cinematografica e visiva che caratterizzerà tutta la loro produzione artistica, dai videoclip rivoluzionari alle performance dal vivo sempre spettacolari.
Nel 1980 si unisce al gruppo Simon Le Bon, nato il 27 ottobre 1958 a Bushey nell’Hertfordshire. Il futuro frontman della band aveva già mostrato sin da bambino una naturale predisposizione per la musica, cantando nel coro della chiesa e partecipando persino a uno spot televisivo per il detersivo Persil all’età di sei anni. La sua voce potente e distintiva, unita al carisma scenico, diventerà l’elemento catalizzatore del successo mondiale del gruppo.
L’esplosione degli anni Ottanta e la rivoluzione dei videoclip
Il primo album omonimo del 1981 segna l’inizio di un’ascesa inarrestabile. Brani come “Planet Earth” e “Girls on Film” non solo conquistano le classifiche britanniche, ma introducono un nuovo linguaggio visivo nella musica pop. I Duran Duran sono infatti tra i primi artisti a comprendere appieno il potenziale rivoluzionario di MTV, creando videoclip che diventano piccoli capolavori cinematografici.
Il videoclip di “Girls on Film”, diretto da Godley & Creme, diventa un caso mediatico per le sue immagini provocatorie, tanto da essere censurato dalla BBC. Ma è solo l’inizio di una serie di collaborazioni con registi visionari che trasformeranno i video musicali in opere d’arte. Russell Mulcahy, futuro regista di “Highlander”, firma alcuni dei loro clip più memorabili, incluso quello di “Hungry Like the Wolf” girato in Sri Lanka.
Con “Rio” del 1982, i Duran Duran raggiungono l’apice creativo e commerciale. L’album, registrato negli studi di Cannes, cattura perfettamente l’atmosfera edonistica e patinata dei primi anni Ottanta. “Hungry Like the Wolf”, “Rio” e “The Reflex” diventano inni generazionali, mentre la band conquista definitivamente il mercato americano. Il loro sound, caratterizzato dai sintetizzatori di Rhodes, dalle linee di basso funky di John Taylor e dalla batteria incisiva di Roger Taylor, definisce un’intera epoca musicale.
Eccessi e aneddoti di una vita da rockstar
Gli anni del successo planetario sono anche quelli degli eccessi più sfrenati. Simon Le Bon stesso ha raccontato in diverse interviste come la fama mondiale li avesse trascinati in una spirale di eccessi che caratterizzava l’intero panorama rock degli anni Ottanta. “Ordinavamo la droga con il servizio in camera”, ha confessato il cantante, descrivendo un’epoca in cui la band viveva in una bolla dorata fatta di hotel di lusso, feste esclusive e comportamenti autodistruttivi.
Un aneddoto particolarmente significativo riguarda il periodo delle registrazioni di “Seven and the Ragged Tiger” nel 1983. La band aveva affittato una villa a Montserrat, nei Caraibi, dove George Martin aveva i suoi studi. Tuttavia, l’atmosfera tropicale e la libertà totale portarono a settimane di festa continue piuttosto che a sessioni produttive di registrazione. Il risultato fu un album che, pur contenendo hit come “The Reflex”, mostrò per la prima volta segni di stanchezza creativa.
La pressione del successo e gli eccessi portarono nel 1985 alla prima grande crisi del gruppo. Andy Taylor, il chitarrista, abbandona la formazione durante le registrazioni di “Notorious”, segnando la fine dell’era d’oro della formazione originale. Nello stesso periodo, Simon Le Bon rischia la vita in un incidente nautico durante la Fastnet Race, quando il suo yacht “Drum” si capovolge al largo delle coste inglesi. Il cantante rimane intrappolato sotto l’imbarcazione per diversi minuti prima di essere salvato, un’esperienza che lo segnerà profondamente e lo porterà a riflettere sui propri eccessi.
La rinascita e l’evoluzione artistica
Dopo la crisi degli anni Ottanta, i Duran Duran dimostrano una straordinaria capacità di reinvenzione. L’album “Big Thing” del 1988 segna un punto di svolta stilistico, con la band che abbraccia sonorità più mature e sperimentali. La collaborazione con produttori come Nile Rodgers dei Chic porta a brani come “The Wild Boys” e “A View to a Kill”, quest’ultima diventata una delle più celebri sigle di James Bond.
Gli anni Novanta vedono il ritorno di Andy Taylor per l’album “Liberty” del 1990, ma è solo temporaneo. La vera rinascita arriva nel nuovo millennio con “Astronaut” del 2004, che riunisce la formazione originale per la prima volta dopo vent’anni. L’album raggiunge le prime posizioni delle classifiche internazionali, dimostrando che il fascino dei Duran Duran è intatto.
Simon Le Bon, nel frattempo, ha costruito una solida vita familiare sposando nel 1985 la top model Yasmin Parvaneh, con cui ha avuto tre figlie: Amber, Saffron e Tallulah. Il matrimonio, durato ormai quasi quarant’anni, rappresenta un’isola di stabilità nella vita tumultuosa della rockstar, che ha sempre dichiarato come la famiglia sia stata fondamentale per mantenerlo ancorato alla realtà.
L’eredità immortale e l’influenza contemporanea
Oggi i Duran Duran sono riconosciuti come una delle band più influenti della storia del pop. La loro capacità di fondere rock, funk, new wave e sonorità elettroniche ha anticipato molte delle tendenze musicali successive. Artisti contemporanei come The Killers, Franz Ferdinand e Arctic Monkeys hanno dichiarato apertamente l’influenza della band britannica sulla propria musica.
Nel 2024, Simon Le Bon ha ricevuto l’onorificenza MBE (Member of the Order of the British Empire) da Re Carlo III per i suoi contributi alla musica britannica, un riconoscimento che suggella una carriera straordinaria durata oltre quattro decenni. La band ha anche ricevuto tre Ivor Novello Awards dalla British Academy of Songwriters, Composers and Authors, incluso il prestigioso premio per il Contributo Eccezionale alla Musica Britannica.
La loro influenza non si limita alla sola musica: i Duran Duran hanno contribuito a definire l’estetica degli anni Ottanta, dall’abbigliamento alle acconciature, dai videoclip alla fotografia di moda. Le loro collaborazioni con fotografi come Anton Corbijn e Mario Testino hanno creato alcune delle immagini più iconiche della cultura pop mondiale.
Il concerto di Milano e le aspettative per il 2025
Il concerto del 20 giugno 2025 all’Ippodromo SNAI San Siro si annuncia come uno degli eventi musicali più attesi dell’estate milanese. La band porterà in Italia alcune delle proprie hit più celebri, in uno spettacolo che promette di attraversare l’intera discografia del gruppo, dai primi successi degli anni Ottanta fino alle produzioni più recenti.
L’Ippodromo San Siro, che negli anni ha ospitato alcuni dei concerti più memorabili della storia della musica dal vivo, offrirà la cornice perfetta per una serata che si annuncia già storica. La location, con la sua capacità di accogliere decine di migliaia di spettatori, permetterà ai Duran Duran di mettere in scena uno show dalle proporzioni epiche, con scenografie e effetti speciali all’altezza della loro leggendaria reputazione scenica.
I fan italiani, che hanno sempre dimostrato un affetto particolare per la band britannica, potranno finalmente rivivere dal vivo brani entrati nella storia della musica pop mondiale. Da “Hungry Like the Wolf” a “Rio”, da “The Reflex” a “Ordinary World”, ogni canzone rappresenterà un viaggio attraverso quarant’anni di musica che ha segnato intere generazioni.
La scelta di Milano come tappa del tour non è casuale: la città rappresenta da sempre un crocevia culturale fondamentale per la musica internazionale in Italia, e il pubblico milanese ha sempre saputo apprezzare artisti di calibro mondiale. I Duran Duran troveranno sicuramente una platea pronta a cantare ogni singola nota dei loro brani più celebri.
Di seguito la probabile scaletta del concerto milanese dei Duran Duran.
- VELVET NEWTON
- Night Boat
- The Wild Boys
- Hungry Like the Wolf
- The James Bond Theme
- A View to a Kill
- Notorious
- BLACK MOONLIGHT
- Come Undone
- Lonely in Your Nightmare / Super Freak
- Evil Woman
- Ordinary World
- Union of the Snake
- Planet Earth
- White Lines (Don’t Don’t Do It)
- The Reflex
- Girls on Film / Psycho Killer
- Save a Prayer
- Rio
Un’icona senza tempo che continua a brillare
A distanza di oltre quattro decenni dal loro debutto, i Duran Duran continuano a rappresentare un fenomeno unico nel panorama musicale mondiale. La loro capacità di reinventarsi mantenendo intatta la propria identità artistica li ha resi una delle poche band degli anni Ottanta ancora in grado di riempire stadi e conquistare nuove generazioni di fan.
Il concerto milanese del 20 giugno 2025 non sarà solo un evento musicale, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, un’occasione per celebrare una delle band che hanno contribuito a definire il sound e l’estetica di un’intera epoca. Per i Duran Duran, Milano rappresenterà l’ennesima occasione per dimostrare che la grande musica non conosce confini temporali e continua a emozionare, sorprendere e far ballare, proprio come quarant’anni fa.
Simon Le Bon e i suoi compagni si apprestano così a regalare un’altra notte indimenticabile, confermando ancora una volta perché i Duran Duran rimangono una delle band più amate e rispettate della storia del pop mondiale. L’appuntamento è fissato: il 20 giugno, San Siro si trasformerà nel palcoscenico di una leggenda vivente.