Si è tenuta in un gremito Palazzo Trigona di Canicarao la presentazione del volume “I Predicati della Nobiltà Italiana”, pubblicato dalla prestigiosa Pisa University Press, evento che ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica. Numerosi i presenti: rappresentanti delle antiche famiglie patrizie e nobiliari netine, esponenti delle istituzioni civili, membri del Rotary Club di Noto, studiosi e semplici cittadini attratti da una serata di alto spessore culturale.
Al centro della serata, un’opera di fondamentale rilievo per gli studi sul diritto nobiliare italiano, che si inserisce con rigore accademico e impostazione scientifica nel solco della più alta tradizione giuridico-storica nazionale.
Il volume è il risultato di un progetto editoriale fortemente voluto dal compianto Prof. Avv. Antonio Palma, Ordinario di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Università “Federico II” di Napoli, già Presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e figura di riferimento imprescindibile per gli studi romanistici e nobilitari del nostro tempo. A lui è stato dedicato un toccante ricordo, accolto con commozione da tutta la comunità scientifica.
L’opera, frutto di un lavoro corale di un selezionato gruppo di studiosi ed esperti, è stata coordinata dal Marchese Prof. Emilio della Fontanazza, giurista di chiara fama, docente specializzato in diritto nobiliare e Consulente Tecnico d’Ufficio in Araldica presso il Tribunale.
Giulia Borghese
Giulia Borghese

I Predicati della Nobiltà Italiana, Successo per la presentazione del volume I Predicati della Nobiltà Italiana, curata nei minimi particolari da Giulia Borghese e dal suo staff.Il Marchese ha saputo calare magistralmente il contenuto scientifico dell’opera nella specificità del contesto netino, illustrando il ruolo politico e funzionale dei Patrizi di Noto e il loro apporto determinante alla ricostruzione della città dopo il terribile terremoto del 1693. Un’attenzione particolare è stata dedicata all’unicità del Patriziato di Noto nella storia della Sicilia, con riferimento all’iscrizione nel Liber Matriculae Patritiorum.

Grande interesse ha suscitato l’approfondimento dedicato alla feudalità siciliana, ai complessi meccanismi di successione nei feudi nobiliari e alle alleanze matrimoniali tra famiglie pari per rango, anche tra cugini, come consuetudine nobiliare per conservare i patrimoni. Si è parlato dei diritti baronali, degli obblighi vassallatici, dell’istituzione della Diocesi di Noto e del ruolo della Chiesa come mecenate, delle confraternite e delle corporazioni nobiliari.
Durante la serata sono stati ammirati gli stemmi araldici delle principali famiglie feudatarie di Noto, tra cui:
di Lorenzo di Castelluccio
Astuto di Lucchese
Landolina di Belludia
Rao della Ferla
Nicolaci di Villadorata
Mastrogiovanni Tasca di Almerita
Trigona di Canicarao
Con riferimenti agli attuali rappresentanti molti presenti o rappresentati da congiunti.
Non sono mancati momenti più narrativi, come l’intervento del Principe Giuseppe Grifeo di Partanna, che ha condiviso un ricordo affettuoso della propria illustre Casa, aggiungendo spessore umano e storico all’incontro.
Da Roma per assistere alla presentazione è giunto anche il Maestro Biagio Andriulli pianista di chiara fama.
Il pubblico, profondamente coinvolto dalla straordinaria capacità oratoria del Marchese della Fontanazza, ha più volte interrotto la relazione con calorosi applausi e ha animato un vivace dibattito finale, segno di un rinnovato interesse per la storia nobiliare, araldica e giuridica della nostra nazione.
Un tramonto dorato ha fatto da cornice a un brindisi elegante nella splendida terrazza del Palazzo Trigona di Canicarao, sospesa tra cielo e pietra barocca. Calici colmi di vino bianco biologico dell’azienda Cozzo del parroco fresco e profumato, hanno accompagnato un assaggio delle migliori specialità locali preparati dal Cavour food and drink concept, in un perfetto equilibrio di gusto e tradizione.
La vista, mozzafiato, si apriva sulla Cattedrale, che con le sue vetrate istoriate accese dalla luce del sole calante, regalava un gioco di riflessi e colori difficili da dimenticare. Sullo sfondo, i tetti antichi della città, la Chiesa del Santissimo Salvatore e i giardini segreti del Palazzo, immersi nella quiete serale, rendevano l’atmosfera ancora più incantata.
Un momento sospeso nel tempo, dove storia, bellezza e convivialità si sono intrecciati in un’armonia perfetta.
La serata si è poi conclusa in grande stile presso il Cavour, elegante salotto urbano nel cuore di via Camillo Benso Conte di Cavour, dove gli ospiti sono stati allietati dalle note del violinista e dj set Maxim Di Stefano. Tra vibrazioni armoniche e atmosfere contemporanee, la musica ha presto coinvolto tutti: un crescendo di energia e sorrisi che ha fatto ballare i presenti fino a tarda notte, trasformando la chiusura dell’evento in una vera e propria festa di comunità, eleganza e gioia condivisa.