«Hai mai fumato?» mi chiese Fil. I suoi occhi verdi, sormontati da sopracciglia sottili – lui aveva preso tutto da mamma, a me erano toccati i colori scuri del Sud paterno – mi fissavano tra il divertito e il complice.
All’inizio del vialetto che portava al torrente c’era una bambina. Era in controluce. Solo quando mi si avvicinò, attraversando la strada, la riconobbi.
Era Deborah. …
Deborah la caccolosa, Deborah la scema, Deborah la più brutta della scuola. Alta, magrissima, con gli occhi un po’ infossati e sotto delle ombre brunastre, i capelli appena sotto le orecchie, sempre disordinati.
Aveva la mia età ma era stata bocciata in seconda elementare. Ora che ero passato alle medie, Deborah mi sembrava appartenere a un mondo lontano, da cui io ero ormai partito da tanto tempo prima per non tornare mai più.
L’avevo presa in giro per tutti gli anni in cui ero stato alle elementari, così come aveva fatto l’intera scuola. Più tutti la prendevano in giro più lei se ne infischiava, e anzi camminava a testa alta, ancheggiando con fare altezzoso.
Mamma mi aveva detto che avremmo smesso di prenderla in giro, un giorno, perché sarebbe diventata la più bella di tutte.
Mi raccontò che a scuola, durante l’intervallo, avevano organizzato una seduta spiritica, per riuscire a capire dove si trovasse mio fratello.
Fu per Nicholas che rimasi ad ascoltarla mentre mi raccontava che nel bagno era apparsa l’immagine di una donna, una donna un po’ strana – non mi disse di più-, e che se volevo ritrovare mio fratello dovevo stare attento a una donna.
Tra il noir e il romanzo di formazione, Paolo Valentino ci racconterà la storia di un’ordinaria famiglia italiana degli anni ’90.
Milo, detto Mio, a undici anni scopre che il ritratto che ha fatto della sua famiglia è un errore e lo scoprirà nel peggiore dei modi: sarà quando suo fratello Nicholas scomparirà.
Sarà Milo a dare l’allarme della scomparsa del fratello minore, e mentre la polizia avvierà le indagini e i volontari tappezzeranno il paese di volantini con la foto di suo fratello, lui, sentendosi responsabile della scomparsa del fratellino, inizierà insieme ai suoi fidati amici le indagini per trovarlo. Ha già più di un’idea di chi possa essere il colpevole.
Nelle sue ricerche, però, si imbatterà in quello che è il “segreto di famiglia”, un terribile segreto ben custodito. Pur sconvolto da quanto ha visto nel boschetto dietro casa, farà di tutto per tenere il segreto per sé onde evitare di sconvolgere ancora di più l’equilibrio della sua già provata famiglia.
Coinvolgente, originale, pieno di suspense, La trama è scorrevole e scritta molto bene.
Ritratto di famiglia con errore
di Paolo Valentino
SEM 2017 (285 pp.)
