La mostra dal titolo accattivante ospitata nel Castello di Novara fino al 10 aprile è una interessante visita tra le opere dei maggiori pittori attivi a Milano dagli anni ’20 agli anni ’80 del 1800.

Storicamente cosa accade a Milano in questi anni?

Sono decenni che vedono Milano “vivere in prima persona” la caduta del Regno d’Italia napoleonico, la costituzione del Regno Lombardo Veneto e la seconda dominazione austriaca, le prime rivolte popolari e le guerre d’indipendenza che nel 1859 avrebbero portato alla liberazione.

Il percorso si sviluppa all’interno del Castello Visconteo – Sforzesco di Novara, al centro della cittadina di Novara che dal 2016, dopo il restauro, ospita mostre e convegni. La rassegna è proposta dal Comune di Novara, Fondazione Castello e Mets Percorsi d’Arte.

L’esposizione segue l’andamento delle sale e ripercorre l’evoluzione della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura.

La scapigliatura si sviluppò in Italia settentrionale dal 1860 ed ebbe come epicentro Milano, recuperando la suggestione del romanticismo straniero diffondendo il gusto per il naturalismo francese anticipando verismo e decadentismo.

Per le stanze del castello si sviluppano otto sezioni.

La prima sezione è dedicata alla pittura urbana, osservando le opere esposte si noterà l’evoluzione del paesaggio urbano in epoca romantica, vedute di Piazza del Duomo a Milano e poi scorci di vie, piazze, vedute lungo i Navigli dipinte negli anni in cui questi luoghi iniziavano ad essere di rilevanza.

La seconda sezione si potranno ammirare “ritratti ambientati” e si può ammirare opere di Francesco Hayez e Giuseppe Molteni.

La terza sezione è dedicata alla Milano da austriaca a liberata. Una sezione dedicata alle cinque giornate di Milano e alle giornate cruciali nel marzo 1848 hanno portato, seppure temporanea, dalla dominazione austriaca. Troveremo opere di Carlo Bossoli, vedutista ticinese vissuto e formatosi a Odessa, Carlo Canella e Baldassare Verazzi.

La quarta sezione permetterà al visitatore di scorgere interni domestici della gente comune di Milano. Tra questi troveremo esposto Pane e lacrime di Domenico Induno esposto nella versione del 1854.

Nella quinta sezione si avrà modo di ammirare opere, tra gli altri, di Eleuterio Pagliano e Federico Faruffini che furono tra i primi artisti lombardi ad aggiornare la propria pittura sulle ricerche più avanzate della pittura napoletana incentrata sulla luce e sul colore.

Con la sesta sezione fino all’ottava il percorso espositivo proseguirà facendo scoprire al visitatore le avanguardie e poi l’affermazione e il trionfo del linguaggio scapigliato.

Una mostra che vale la visita!