Cosa succede quando si fonde una graziosa dimora francese ottocentesca con una svettante torre di vetro? Un’allucinazione? Un vascello che attraversa le ere?
In realtà, è Maison Heler, la stravagante e geniale creazione del maestro del design Philippe Starck.
Sospesa a 45 metri d’altezza sopra la città di Metz, in Francia, questa struttura alberghiera surreale colloca una perfetta casa alsaziana in cima a una scintillante torre, come nel più sofisticato dei giochi di equilibrio. Tutti gli elementi tradizionali sono presenti—le caratteristiche imposte, il tetto spiovente, persino un piccolo giardino—solo che… galleggiano nel cielo.
Starck la descrive come “un edificio immaginario emerso da un sogno,” definizione quanto mai appropriata. L’effetto ricorda qualcosa che potrebbe costruire uno spettro dall’impeccabile gusto estetico. O forse un eccentrico personaggio di un film di Wes Anderson dotato di risorse illimitate.
L’innovativa costruzione acquista personalità grazie al contrasto tra diversi materiali e all’aggiunta di vegetazione pendente, elementi che le conferiscono un’aura di eleganza senza tempo.
“Maison Heler è nata da una narrazione surreale e poetica che ho immaginato. È un hotel concepito come opera d’arte abitabile, un principio letterario cristallizzato nella materia” – Philippe Starck
Gli interni offrono un lusso contemporaneo arricchito dai tipici tocchi di Starck, inconsueti ma affascinanti. Tuttavia, è la silhouette esterna—un affascinante incontro tra fascino fiabesco e modernità avveniristica—a catturare definitivamente l’attenzione.
L’hotel Maison Heler appartiene alla Curio Collection by Hilton, con tariffe a partire da 161€ per notte. Gli spazi interni sono caratterizzati da elementi distintivi che immediatamente segnalano all’ospite di trovarsi in un luogo straordinario, permeato da un’atmosfera decisamente surreale.
Progetti come questo, che sfidano audacemente le convenzioni, ci ricordano quanto creatività e un pizzico di stravaganza possano arricchire meravigliosamente il panorama architettonico contemporaneo.

Direttore editoriale di No#News Magazine.
Viaggiatore iperattivo, tenta sempre di confondersi con la popolazione indigena.
Amante della lettura, legge un po’ di tutto. Dai cupi autori russi, passando per i libertini francesi, attraverso i pessimisti tedeschi, per arrivare ai sofferenti per amore, inglesi. Tra gli scrittori moderni tra i preferiti spiccano Roddy Doyle, Nick Hornby e Francesco Muzzopappa.
Melomane vecchio stampo: è chiamato il fondamentalista del Loggione. Ama il dramma verdiano così come le atmosfere oniriche di Wagner. L’opera preferita tuttavia rimane la Tosca.