Gelosia: la gelosia dunque fa male, eppure non di rado è considerata naturalmente parte dell’amore.

Saffo nella sua Ode alla gelosia, descrive perfettamente lo struggimento che, le possiede il corpo nel momento in cui vede la persona amata sedere accanto a un uomo.

Amore: L’amore ad esempio ispira e non penso esita parola sulla quale sia stato scritto di più.

Sulpicia vuole far sapere al mondo intero di essere innamorata e felice; non ha alcuna intenzione di celare pudicamente il suo sentire, come invece ci si sarebbe aspettato da una donna di quei tempi.

Dissobbedienza: Chiara d’Assisi vuole essere libera di dedicare vivere nella povertà più assoluta.

Battaglia: Caterina da Siena, le origini umili sono stata sempre un ostacolo a ogni possibile emancipazione soprattutto femminile. La sua prima battaglia è per battere l’analfabetismo.

Indipendenza: Christine de Pizan, considerata la prima scrittrice di professione, ben quattro secoli prima di Madame de Staël. Per Christine ruolo fondamentale l’ebbe il padre che in barba ai dettami dell’epoca l’aveva fatta studiare come i suoi fratelli.

Ingiustizia discorsiva: Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio nel brano in cui Elizabeth rifiuta, con grazia ma fermezza, la corte del suo odioso cugino. …. All’epoca una donna aveva ancor meno potere di fare cose con le parole di adesso.

Diversità: Geroge Sand pseudonimo di Amantine Aurore Lucile Dupin, dapprima usato per motivi lavorativi in seguito come forma di estrema protesta verso una società che continuava a emarginare le donne in più modi.

Sciocchezza: George Eliot pseudonimo di Mary Ann Evans.

Donna: Matilde Serao, si può essere donne, lottare per migliorare la condizione sociale e culturale delle donne, e al contempo dichiararsi non femministe e antiemancipazioniste.

Lesbica: Gertrude Stein, fece scalpore la sua lunga convivenza con Alice Babette Toklas, altra scrittrice statunitense: un sodalizio amoroso, umano ma anche intellettuale senza pari.

Desiderio: Ada Negri, dedicò il suo primo libro di novelle, Le solitarie, alle sfaccettature dell’esistenza femminile

Giovanna Cristina Vivinetto:

Abbiamo imparato i nostri nomi

per sentire che suono avessero quando non li avremmo più riconosciuti.

Per quando i volti di una ita saranno diventati quelli di un altro

Avremo noi i nostri nomi a sottrarci

Dalla penombra – per un attimo

Sapremo che non ce ne siamo mai andati

 

 

Un’opera che dà il giusto valore alle parole, il senso di rabbia, che per alcune, scaturisce, il potere che altre risveglia in noi, l’uso denigratorio che se ne fa di altre, parole antiche e parole nuove che sgorgano dalle menti e come fiumi in piena stravolgono e rinvigoriscono le nostre menti.

Nel corso dei secoli, alcune parole, hanno avuto un impatto emotivo su intere comunità di donne, ad altre hanno dato libertà che prima ancora non avrebbero mai potuto aspirare: diritto di voto, divorzio; altre che hanno cambiato il suono dispregiativo con cui venivano dette: single e non zitella, ad esempio.

Un libro per suggerisce spunti di letture di ammirevoli Autrici, libri consigliati, estratti di brani.

Ad esempio la parola INVISIBILE è stata abbinata a Mary Shelley la quale scrisse un racconto gotico intitolato: La ragazza invisibile, un bellissimo racconto poco conosciuto che io stessa non ne avevo sentito parlare.

Una sorta di piccola enciclopedia che fa si che, per chi è curioso, può trasformare in una vera e propria biblioteca.

Un libro che si può leggere dall’inizio alla fine oppure iniziare dal capitolo che più ci incuriosisce e continuare la lettura random, oppure iniziare a caso e proseguire come meglio ci piace.

Recensione di Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo a cura di Vera Gheno, #L’importanza delle parole e il potere in esse contenuto

Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo
a cura di Vera Gheno
Bur (470 pag.)