Da sempre, l’essere umano si rifugia nella fede. Essa, infatti, può essere definita un vero e proprio bisogno: inizialmente, nasce dalla necessità di dare una spiegazione alla vita che circonda l’uomo nella sua forma più elementare come quella del sole, della luna, dell’acqua e della terra; con il passare del tempo e le prime scoperte scientifiche, la fede prende un’altra piega, costituita dal bisogno di dare un senso alla vita e un seguito meno spaventoso alla morte.

La religione che la fede alimenta è ormai parte della soggettiva definizione di sé di ogni uomo e anche scegliere di non avere una religione è, paradossalmente, credere (e dunque “avere fede”) nel fatto che non ci sia nessun credo. L’opinione generale è quella che mette scienza e religione in un rapporto inversamente proporzionale: più elementi scientifici si hanno a disposizione, meno si può credere in qualcosa che non è dimostrabile e che sfiora fantasia e immaginazione.

La conclusione è dunque che col tempo la fede e la religione non esisteranno più poiché saranno eliminate della scienza? O si arriverà ad avere una minoranza religiosa, considerata “ignorante”, sovrastata dalla maggioranza razionale? Sono scenari certamente possibili ma tra questi, ve n’è uno che forse è il più sorprendente poiché testimonia che la fede di ognuno è anche libertà e non esclude la scienza ma racchiude l’infinito bisogno dell’essere umano di credere e dare senso al suo mondo: quello delle religioni nuovissime, termine che abbiamo adottato dall’interessante libro Graziano Graziani (Catalogo delle religioni nuovissime ed. Quodlibet, 2018 – 396 pagine).

Non si tratta di religioni dal grande impatto mediatico né di sette antichissime riemerse dall’oscurità ma, più semplicemente, ci si trova di fronte alla nascita di nuovi culti, siano essi popolari con apparizioni bizzarre, reinventati da religioni pagane già esistenti o date dal tentativo di ribaltare i ruoli tra l’uomo e Dio.

Nella moltitudine esistente, un primo esempio è legato alla teoria del creazionismo e del paradosso che tende ad attribuire l’origine di tutte le cose alla creazione divina con il paradosso secondo cui si crede in qualcosa che non si vede ma di cui si conoscono caratteristiche che sono solamente visibili. Questo è il caso del culto dell’Invisibile Unicorno Rosa. Nato come una contestazione delle religioni teistiche nel 1990, questa divinità dalle sembianze di unicorno porta in sé il paradosso di essere rosa e invisibile allo stesso tempo con anche il riferimento all’invisibilità di Dio come prova della sua stessa esistenza: poiché è invisibile, nessuno può provare che non esista. Tra il 1994 e il 95, Steve Eley crea un manifesto dedicato all’Invisibile Unicorno Rosa in cui egli si autoproclama portavoce della religione, sono indicati i sacerdoti e le sacerdotesse del culto e viene identificato l’”antagonista” della divinità: l’Ostrica Viola. Si tratta di una creatura che, analogamente alla religione cristiana, era la prediletta ma viene cacciata dai pascoli per aver tentato di corrompere i seguaci dell’Unicorno.

Vi sono, poi, le religioni contestatrici in cui a spiccare è il VHEMT-Movimento per l’Estinzione Umana Volontaria in cui si sostiene in maniera convinta che l’unico modo per salvare il pianeta è l’estinzione della specie che più di tutte ha messo a rischio la Terra: l’uomo. Attenzione, non ci si riferisce mai a un’estinzione di massa immediata ma è più un progetto a lungo termine in cui l’essere umano smette di riprodursi sia per non aggiungere “potenziali distruttori” sia per non mettere al mondo una creatura che soffrirebbe delle catastrofi ambientali in atto.

Una delle religioni nuovissime che arriva direttamente dalla cultura popolare è la Iglesia Maradoniana. Ebbene sì, nel 1998, alcuni giornalisti argentini, per pura goliardia celebrano il trentottesimo compleanno di Diego Armando Maradona come fosse una sorta di “Natale”. Da ciò, nel 2001 viene resa pubblica la vera e propria religione che sancisce il 1960 come anno 0 dell’Era Maradoniana. Il culto in questione non si scontra con la religione cristiana ma piuttosto sembra imitarne alcuni sacramenti e preghiere per il D10S (tetragramma della parola Dio in spagnolo e il numero 10 della maglia del campione): si celebra il battesimo con un giuramento sull’autobiografia del dio; durante il matrimonio il giuramento viene fatto su un pallone da calcio e lo scambio delle fedi davanti a un poster di Maradona; natale viene festeggiato il 30 ottobre e la pasqua il 22 giugno (giorno in cui Diego segnò il gol contro l’Inghilterra grazie alla “Mano de Dios”); si recitano, inoltre, il “padre nostro” e il “credo” rivisti secondo l’ideologia maradoniana.

Un altro essere umano che era considerato un idolo nell’accezione più religiosa del termine è stato Mussolini che ha dato vita, tra i suoi più convinti seguaci, alla Mistica Fascista, una corrente di pensiero che ruota intorno al fascismo. Già il termine “mistica” indica proposizioni razionalmente giustificabili a cui si aderisce per tradizione o sentimento. Inoltre, Mussolini era visto come un santo a cui rendere omaggio non solo con l’adozione della dottrina ma anche con il matrimonio e la generazione di prole. Altro punto saldo era, ovviamente, la superiorità della razza ariana o italica e per devozione si era disposti anche a dare la vita.

Dopo il salto nel passato appena compiuto con il culto dei mussoliniani, si può fare un salto nel futuro grazie alla religione del Dataismo. Il principio che caratterizza questo credo si basa sulla convinzione secondo la quale l’intero universo, compresa la sfera sentimentale, viene ricondotto a un “semplice” flusso di dati. Può essere considerata la religione ideale per tutti gli scienziati e gli intellettuali che credono fermamente nel fatto che tutto sia un insieme di formule chimiche, algoritmi aritmetici e che, dunque, anche l’emozione non sia altro che una casuale combinazione di dati che solo l’intelligenza artificiale del futuro può decodificare e creare, così, un universo nuovo, esatto e perfetto.

Tutti questi credo, non costituiscono la lista completa delle nuovissime religioni, ma rendono bene l’idea che l’uomo non riesce, per quanto si evolva e acquisisca sempre maggiori conoscenze, a non avere fede. L’essere umano ha un fortissimo e inesorabile bisogno di credere che ciò che sembra strano, impossibile o anche solo irraggiungibile in realtà sia a portata di mano. Sembra quasi che la religione offra delle possibilità: quella di una nuova vita dopo la morte; quella di sentirsi appagati dimostrando fedeltà e devozione a un idolo; quella di sperare che domani andrà semplicemente meglio.